Quelli tristi lo chiama RITIRO, manco fosse una prigione, gli anglofoni SUMMER CAMP, come fossimo a Yale, quelli normali PREPARAZIONE IN QUOTA, ma per quello vissuto quest’anno, lasciatemelo dire, il nome giusto è NUTRIMENTO DELL’ANIMA.
Condividere con altre 100 persone un’esperienza così totalizzante ed emozionante non ha prezzo e le soddisfazioni superano di molto le difficoltà per l’organizzazione e la tensione che solo alla fine si dirada e si sublima.
4 giorni che sono volati se pensiamo a quanto già ci mancano, 3 turni di allenamento che hanno coinvolto quasi 70 atleti, il forte Belvedere ormai bagaglio culturale di quanti lo hanno visitato, le funivia consumata dai nostri gruppi che a più riprese la hanno riempita, i sentieri e i boschi percorsi in quali rieccheggiano ancora canti, risate e facezie di quei burloni del CDS VOLLEY.
Non posso che ringraziare ancora pubblicamente tutti gli allenatori che hanno prestato la loro passione a questi ragazze e ragazzi, i dirigenti che rubando spazio alle famiglie si sono prodigati dall’alba all’aurora (nel senso che hanno dormito poco per vari motivi), i genitori che hanno condiviso con noi in allegria il clima e la gioia fuggendo all’afa della pianura, ma soprattutto gli atleti e le atlete che si sono comportati, fatta la tara dell’esuberanza e della spensieratezza tipica dell’età, in maniera pressochè ineccepibile,
Non sono abituato a fare nomi di solito, ma un plauso particolare alla nativa digitale perennemente connessa ed interattiva, neanche fosse un virus informatico, ma invece è stata e sarà l’hardware che fa funzionare tutto, lo dobbiamo fare tutti con convinzione e dedizione: grazie C.
Vi lascio al caleidoscopio di colori che ha animato l’altopiano di Lavarone per qualche tempo e lascerò villeggianti e residenti un po’ più grigi e un po’ più tristi di come li abbiamo abituati, ma forse la pace e il silenzio darà loro modo di aspettarci con ansia e desiderio l’anno prossimo.
